Emanuele Imprudente e Valentino Di Campli

Tempo di Lettura: 2 minuti

Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo e il nuovo “Modello Abruzzo”

La Conferenza Stampa è stata tenuta dal Vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente e dal Presidente del Consorzio Tutela vini d’Abruzzo Valentino di Campli.

Il messaggio è chiaro: vogliamo portare il prodotto vitivinicolo della regione con una comunicazione unica, chiara e allo stesso tempo specifica delle molteplici caratteristiche del territorio.

Con la menzione d’Abruzzo si va di fatti a creare un modello in cui il nome del territorio, e quindi l’identità territoriale nel suo complesso, accompagna tutte le nuove denominazioni al fine di costruire un modello comune utilizzabile internamente tra i produttori e riconoscibile dall’esterno per il consumatore. 

Parlando delle denominazioni IGT la nuova proposta è drastica, vengono di fatto cancellate tutte le indicazioni geografiche e unificate sotto la singola IGT Vini D’Abruzzo. Questa azione dettata da esigenze sia organizzative che commerciali sarà anche una fonte di maggiore riconoscibilità per il consumatore, soprattutto se si parla della GDO e i mercati esteri.  

L’IGT si articolerà su tutta la regione aumentando la sua estensione, in particolare verrà data importanza alle zone in altitudine dove si vuole favorire una viticoltura montana. Per quanto riguarda i vitigni comprenderà tutti i varietali abruzzesi; inoltre verranno integrati e riconosciuti i vitigni PIWI, segno della volontà di adeguare i disciplinari anche sul piano scientifico e tecnologico. 

Si identificano invece quattro DOC “d’Abruzzo” che saranno rispettivamente: Colline Teramane; Colline Pescaresi; Terre de L’Aquila e Terre di Chieti alle quali verrà integrata la possibilità di aggiungere la menzione superiore e riserva. 

Inoltre, sarà possibile indicarne la vigna o Cru di provenienza. Come sviluppato in precedenza, in ogni DOC è inserita la dicitura d’Abruzzo proprio nell’ottica di un’unica identità territoriale mantenendo la specificità delle appellazioni provinciali e nel caso più specifico anche comunali.
Con questa operazione viene ridotta la complessità del disciplinare a monte, ma viene mantenuta la possibilità di indicare tutte le caratteristiche territoriali più specifiche che, come sottolineato durante la conferenza, sono estremamente marcate e si ritrovano nei vini.

I disciplinari hanno ovviamente operato anche nei termini tecnici specifici, considerando le nuove tecniche, sia in campo enologico che agronomico, con le quali si stanno aprendo nuove frontiere nel mondo della produzione del vino e definendo standard di qualità che necessariamente devono essere rispettati nelle denominazioni. L’azione di adeguamento ha preso in considerazione anche il tema della sostenibilità declinata in tutte le sue dimensioni: Ambientale, Sociale e Economica. La sfida del Consorzio, nel futuro, sarà quella di gestire al meglio questo valore e tutelare il sistema per il quale sono state poste le basi. 

Per il futuro l’obbiettivo posto a medio-lungo termine – dieci anni – sarà quello di aumentare del 50% il vino a denominazione e iniziare un nuovo percorso di valorizzazione dei vini dell’Abruzzo. Si sono gettate le basi di un cambiamento, frutto di una collaborazione tra politica, attività del consorzio e rete di produttori che potrebbe diventare un modello anche per altre regioni Italiane. 

La consapevolezza che il percorso sia a lungo termine c’è, l’augurio al Consorzio è quello di riuscire a cogliere e gestire al meglio le nuove sfide e opportunità che si presenteranno. 

 

Giacomo Gioia