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Un evento celebrativo per un vino tra più iconici dell’Oltrepò Pavese

Il Buttafuoco Storico si presenta ai più attraverso un’esperienza di fine diving. A 26 anni dalla sua fondazione il Club Consorzio del Buttafuoco Storico ha voluto festeggiare presso il Bistrot T4 a Milano un traguardo importante ma soprattutto ha voluto lasciare un messaggio, la capacità del Buttafuoco Storico di valicare i confini regionali. 

Un vino rosso dal carattere apparentemente spigoloso che in realtà nasconde un grande cuore, complesso e versatile; il Buttafuoco Storico è l’emblema di un territorio che vuole volgere lo sguardo sempre più all’internazionalità. 

Qualche dettaglio sul Buttafuoco Storico

Un’etichetta unica nel suo genere, prodotta solamente da uve autoctone: 50% Croatina, 25% Barbera e per il restante Uva Rara e Ughetta di Canneto. Le uve di cui si compone apportano ognuna di esse caratteristiche ben precise riscontrabili nel vino: la struttura polifenolica, la carica antocianica e i sentori di frutti rossi dati dalla Croatina; la spinta acida data dalla Barbera che smussa l’austerità dell’affinamento ed infine l’elegante tipicità data da Uva Rara e Ughetta di Canneto, completato il quadro di un vino di corpo, longevo e al contempo fresco. 

Laffinamento in botte previsto per il Buttafuoco Storico è di minimo 12 mesi, per poi passarne altri 6 in bottiglia e non essere messo in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia. Anche l’affinamento incide sulla struttura del vino che al momento dell’assaggio non si fa attendere nello svelarsi; un vino con una profonda anima e corpo, in grado di perdurare nel tempo e continuare ad arricchirsi di sfaccettature.

Un’esperienza gourmet, oltre alla cucina tradizionale pavase: il gusto umami 

Fulcro della serata è stata la cena celebrativa presso il Bistrot T4 a Milano con la cucina dello chef Nicolas Baglione e la logica applicata dietro alla formulazione dei piatti in abbinamento al Buttafuoco Storico. Volendo esaltare quest’ultimo in tutte le sue sfaccettature e avendo come file rouge il gusto umani, il principio dell’abbinamento è stato quello della contrapposizione degli elementi, enfatizzando l’acidità e il tannino, dove l’iniziale esaltazione delle durezze del Buttafuoco Storico in realtà venivano ammorbidite dalle varie componenti del piatto.  

Un’esperienza sensoriale concentrica, comprensiva di annate importanti del Buttafuoco Storico in abbinamento. Ogni bottiglia era legata al piatto per una ragione precisa: dalla 2017, alla 2012, alla 2007 per finire con la 2001 e il Buttafuoco Storico Chinato, la sempre presente sfumatura umami nelle portate, esaltava la sensazione glutammica e la persistenza del piatto riportando la mente a reminiscenze orientali. 

Il protagonista indiscusso era il Buttafuoco Storico in tutte le sue identità espressive, annata per annata. La cucina contemporanea dello chef ha arricchito lo spettro della degustazione, portando a termine lo scopo della serata: celebrare la versatilità del Buttafuoco. 

Insalata di puntarelle, gel d’arancia, paté di fegatini di pollo e tartufo nero pregiato “Lady Truffle” in abbinamento a Buttafuoco Gerry Scotti ’56 2017: il più giovane della batteria, la nuova annata di Buttafuoco si presenta in tutta la sua gioventù. Il piatto in abbinamento punta a valorizzare la freschezza dell’accostamento cibo-vino, unendo le componenti grasse del piatto all’arancia e alla puntarella che conferisce freschezza e croccantezza alla portata. La 2017 è fresca, un pò rude in alcuni momenti di degustazione,  ma non è timida nell’esporsi e nel porre le basi per futuri assaggi. Interessante da vedere l’evoluzione nel tempo, sicuramente un’annata molto favorevole. Scalpitante complessità al gusto. 

Tartare di bufala, erbette al coltello, burro al gorgonzola stravecchio, aglio nero e buttafuoco croccante in abbinamento al Buttafuoco Storico 2012 “I Vignaioli”. Giocoso il rintocco delle papille gustative tra il gorgonzola e il tannino del vino. Un abbinamento basato sulla spinta verticale degli elementi. La 2012 è stata un’annata calda e l’iniziale chiusura del vino lascia poi spazio a sentori di frutto maturo e ad una struttura tannica persistente e armonica. 

Risotto “cacio&pepe” cotto con brodo di ricciola, tartare di gambero del Mozambico, lime e tè matcha in abbinamento al Vigna Pitturina Poggio Retasti 2007. L’annata che meglio esprime l’anima del Buttafuoco, equilibrato e di carattere. Le note di frutto sotto spirito e terziare al naso si uniscono ad una struttura avvolgente e fresca. Durante la degustazione spicca un sentore di arancia nel vino curiosa. 

Bavetta di black angus frollata, cime di rapa al tamarindo e colatura di peperone e miele abbinata al Buttafuoco Vigna Cà Bassa Poggio Alessi 2001. Il vino è caratterizzato da note balsamiche e di spezie evidenti, il carattere del Buttafuoco qui esce al meglio sopratutto per il file rouge di cui sopra, la nota umani persiste e pervade l’assaggio. Un connubio di sfumature che hanno portato l’elevazione del sesto senso, il gusto umani, nel vino. 

Infine il dolce al cioccolato fondente belga con la “non mousse” e le tre consistenze di passion fruit in abbinamento al Buttafuoco Chinato “I vignaioli del Buttafuoco Storico” pulisce il palato con una persistenza gusto-olfattiva notevole, avvolgendolo.  Un abbinamento dove le note chinate ma fresche del Buttafuoco Chinato, tra cui rabarbaro e cannella, si amalgamano golosamente al piatto. Chiude l’assaggio con una lieve nota officiale. 

I protagonisti del Club Consorzio del Buttafuoco Storico 

Al di là di un marchio, al di là dello stemma storico insignito sulla bottiglia rappresentativa, dietro a queste “apparenti formalità” si cela uno spirito di squadra e di rivalsa che ben si percepisce incontrando i produttori e le cariche istituzionali del Consorzio, animati da un senso comune di amore per il proprio territorio.

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Davide Calvi, Presidente Club Consorzio del Buttafuoco e Gerry Scotti

20 le etichette di Buttafuoco Storico in commercio, 23 gli ettari, 18 le vigne storiche da cui attingere e 17 i prodotti tra nuovi ingressi e vignaioli storici, per un totale di 90mila bottiglie prodotte (massimo storico 2020). 

Ma dietro a grandi numeri vi sono i volti dei viticoltori, devoti alla loro terra che lavorano ambiziosamente la vigna. Produttori portavoce di un messaggio di unione territoriale e identitaria. 

Inoltre la produzione del celebre Buttafuoco Storico Chinato (messo in commercio dopo oltre sette mesi di affinamento) e delle due grappe, la più tradizionale bianca e giovane e uninedita invecchiata in legno prodotta in tiratura limitata, entrambe realizzate con le vinacce del Buttafuoco Storico e con l’etichetta celebrativa del 25esimo anniversario del Consorzio, chiudono le novità che questo 2022 porta con sè. 

Produttori Club Consorzio del Buttafuoco Storico

Produttori Club Consorzio del Buttafuoco Storico

Elenco produttori 

Azienda Vitivinicola Calvi di Davide Calvi  – Tenuta la Costa di Calvi G. e C. – Azienda – Agricola Colombi Francesco – Azienda Agricola Colombo Carla – Azienda Vitivinicola Fiamberti Giulio – Giorgi F.lli S.S. – Azienda Agricola Giorgi Franco di Giorgi Pierluigi – Azienda Agricola Maggi Francesco S.S. – Azienda Agricola Piccolo Bacco dei Quaroni di Tommaso Cavalli – Azienda Agricola Piovani Massimo – Azienda Agricola Poggio Alessi – Azienda Agricola Poggio Rebasti – Azienda Agricola Quaquarini Francesco S.S. – Azienda – Agricola Riccardi Luigi – Azienda Bruno Verdi di Paolo Verdi  – Società Agricola Scuropasso – Società Agricola Quarti due SS 

Club Consorzio Buttafuoco Storico