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Le sfumature del Pinot Nero

Quando si parla di Tenuta Mazzolino si narra di come un’avventura enologica, nata quasi per caso, abbia cambiato radicalmente le sorti della stessa e di un territorio storico come l’Oltrepò Pavese. 

Tenuta Mazzolino fu acquistata ad inizio degli anni ’80 da Enrico Braggiotti (nonno dell’attuale proprietaria), un uomo di città appassionato di vino che trova nella campagna e nella collina di Mazzolino, il punto di svolta. Un uomo di origine francese con una grande radicazione per la Borgogna – dettaglio che svelerà presto la sua capillarità. 

Una conduzione aziendale che sin dai primi anni si contraddistinse per lungimiranza e spirito critico. 

Enrico Braggiotti, durante una cena con Giacomo Bologna e Luigi Veronelli, suoi amici da illo tempore, gli dissero: “ sei in un terreno molto simile al Piemonte” – e da qui la conferma per lui di procedere con la vinificazione di un vino rosso pregiato da uve Pinot Nero. 

Un’affermazione che cambiò le sorti aziendali, implementando la consapevolezza e le potenzialità preesistenti della collina rinominata  “Collina del Pinot Nero”.

tenuta mazzolino

Vigneti Tenuta Mazzolino

Tenuta Mazzolino è situata nella parte più a ovest dell’Oltrepò Pavese, definito anche il  “vecchio Piemonte” per antichi confini geografici di cui permangono unicamente delle similitudini geologiche. Infatti qui, attorno alle così dette “ terre bianche” (suoli di origine calcareo – gessoso), vi è un suolo più argilloso. 

Su questo terroir la proprietà decise di intraprendere un percorso enologico che reinterpretasse il territorio con uno sguardo rivolto alla Borgogna.

Prima tra tutte la collaborazione con illustri enologi come Giacomo Bologna, Jean François Coquard e Kyriakos Kynigopoulos (quest’ultimo ancora figura di riferimento all’interno dell’azienda) e poi l’impianto di cloni di barbatelle unite ai legni per l’affinamento, arrivati direttamente dalla Borgogna. 

Il 2015 fu l’anno di svolta per l’ingresso in azienda dell’attuale proprietaria Francesca Seralvo. Francesca – che sin da piccola correndo tra le colline ha vissuto l’evoluzione dell’azienda incrociando gli sguardi dei personaggi che calpestarono la loro terra – quando il nonno le chiese se volesse essere la sua erede, lei non esitò, lasciò la sua mansione da avvocato e si tuffò in questa nuova avventura. 

Francesca Seralvo

Francesca Seralvo

La Tenuta oggi, è gestita da Francesca Seralvo e Stefano Malchiodi, enologo dell’azienda.

Venti ettari di proprietà tra varietà internazionali e non (pinot nero, croatina, chardonnay, cabernet sauvignon, bonarda..) adagiati sulla riva destra del Po su suoli argillosi dalle forti pendenze; i cru aziendali sono poggiati in profondità su substrati a volte sabbiosi, a volte arenarici. Fattore comune è la forte presenza di vene calcareo-gessose nelle quali affondano le radici i vigneti. 

A fronte di queste caratteristiche si è operata in azienda una zonazione in 39 microparcelle, suddivise in base alle loro caratteristiche e gestite di conseguenza, valorizzando ogni singola espressione. 

La cantina produce 8 etichette che raccontano la storia, il territorio e la passione che li ha spinti fino ad ora. 

L’occasione per la quale oggi ci ritroviamo a parlare di loro è che nella ricorrenza del 40esimo anno di produzione di pinot nero, per la prima volta le nuove annate dei loro tre Pinot escono contemporaneamente. 

L’azienda pone particolare attenzione verso una lavorazione consapevole, atta ad un minor interventismo sia in vigna che in cantina, facendo un grande lavoro sulla qualità del prodotto finito operando “ oltre al biologico” e studiando la metamorfosi di ciò che hanno “sotto i piedi”. 

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Francesca Seralvo e Stefano Malchiodi

Oltrepò Pavese Docg Pinot Nero Spumante Rosé Cruasé 2013

pinot nero metodo classico. Otto anni di affinamento totali, di cui 5 anni sui lieviti. Un vino tipico dell’Oltrepò dal carattere deciso.Tiraggio 2014, sboccatura 2019. 

Bolla cremosa – concausa di una presenza maggiore di malloproteine che non permettendo alle bollicine di aggregarsi rendono la sensazione tattile di quest’ultima più cremosa – colore rosa cipria, frutto e acidità lo contraddistinguono. Piccoli frutti rossi, fragola, ribes si uniscono a sentori di affinamento, zucchero a velo e pasticceria. In bocca il sorso è cremoso ma al contempo acido e sapido, nonché spina dorsale del vino. Verticale e fresco ha una struttura gessosa. 

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Oltrepò Pavese DOCG Pinot Nero Spumante Rosé Cruasé

Igt Provincia di Pavia Terrazze 2019

pinot nero in purezza, le cui vigne poggiano su delle terrazze, per l’appunto da qui il nome del vino. Il più giovane della squadra si caratterizza per la sua distintiva freschezza. No legno, 6/7 mesi di affinamento in acciaio. No diraspatura. 

Dal colore rosso rubino chiaro, tipico del vitigno, al naso prevarica il frutto e la fragranza; melograno, lampone e spezie sul finire. Al gusto c’è una buona corrispondenza con l’olfatto, il frutto e la giovinezza del sorso tipicizzano l’assaggio. Una lieve nota ematica e amaricante sul finale. Ottimo potenziale, interessante poterlo riassaggiare tra qualche tempo. Pazientate e vi stupirà! 

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IGT Provincia di Pavia Terrazze 2019

Oltrepò Pavese Doc Noir 2017

produzione storica dell’azienda la cui prima annata fu nel 1985. Punta di diamante nella produzione, Noir è un pinot nero in purezza derivante da vigne vecchie di oltre 50 anni, frutto dell’oasi in stile borgognone ricreata dall’azienda in Oltrepò. 2017, annata calda. Affinamento in “piece” borgognotte da 228 litri per 12 mesi. 

Un vino nato per essere longevo. Colore rosso rubino intenso e brillante. Al naso è ampio e sprigiona un bouquet di frutto e spezie; ciliegia scura e succosa e lieve nota boisé. Al gusto il frutto maturo e la parte balsamica prevale. La trama tannica è presente e si unisce ad una dorsale sapida e fresca. Persistente e caldo.

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Oltrepò Pavese Doc Noir 2017

 

credit photo: Tenuta Mazzolino sito e social network