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Eccellenti espressioni vinicole della Maremma Toscana

La cooperativa agricola di Scansano è stata fondata nel 1972. In quell’anno alcuni viticoltori, visionari per quei tempi, decisero di unire le loro forze. La loro priorità era, allora come oggi, di produrre e promuovere il vino figlio di quelle terre a vantaggio di tutta la comunità, di farsi portavoce dei valori e della bellezza di un luogo straordinario come la Maremma Toscana. 

Passaggi storici 

Selezionando le date più significative per la Cooperativa notiamo che solamente sei anni dopo, nel 1978, vede la luce la DOC Morellino di Scansano di cui la Cantina è stata tra i promotori – confermando che tra queste colline nascono vini straordinari, custodi di una terra ancora incontaminata. 

Negli anni ’80, precursori dei tempi, i soci della Cooperativa decidono di investire sulla qualità dei loro vini nonostante il mercato, all’epoca, preferisse le grandi quantità: una scelta lungimirante che ha saputo premiare il loro lavoro. 

Nel decennio a seguire, visto la richiesta e la popolarità crescente del Morellino di Scansano, viene ingrandita l’area di vinificazione, viene acquistato un nuovo impianto di imbottigliamento, aumentando così la capacità di produzione. Nel 2005 viene ampliata anche l’area dedicata all’affinamento del vino, mentre nel 2010 si rivedono le pratiche di cantina e di vigneto con lo scopo di essere ancora più sostenibili e di limitare l’impatto ambientale dell’azienda. In seguito tra il 2016 e il 2018 la sede viene interamente ristrutturata con l’aggiunta di un’area dedicata all’accoglienza, dove è possibile assaggiare e scoprire tutti i vini dei Vignaioli del Morellino di Scansano. 

A Scansano la cultura enologica affonda le radici in millenni di storia

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Vigna Scansano, Cantina Vignaioli del Morelino di Scansano

Furono gli Etruschi i primi a intuire le potenzialità del territorio, producendo vino già a partire dal III secolo a.C.. Agli Etruschi seguirono i Romani, che nel II secolo a.C. costruirono ville e fattorie dove l’attività vinicola si sviluppò ulteriormente, come dimostra il sito archeologico di Aia Nova. La cittadina di Scansano, che oggi dona il nome alla Cooperativa e alla denominazione, nacque nel Medioevo.

Successivamente fino al XV secolo Scansano fu proprietà della nobile famiglia degli Aldobrandeschi, per passare poi in mano alla Repubblica di Siena. 

Nel ‘500 iniziò un nuovo, importante capitolo della storia della città, con una fase di urbanizzazione e sviluppo demografico stimolata dall’agricoltura, dall’attività mineraria e dal clima favorevole. 

Tre secoli dopo, nell’Ottocento, l’esperto di viticoltura Vannuccio Vannuccini, durante una conferenza a Parigi, elogiò le qualità del Morellino di Scansano ribadendo che il potenziale dei vini locali si sarebbe potuto esprimere soltanto grazie al lavoro di una cooperativa. 

Le sue parole non rimasero inascoltate, al punto che un secolo dopo sarebbero diventate realtà grazie al lavoro dei Vignaioli del Morellino di Scansano, custodi e prosecutori di una storia dalle radici profonde.

A oggi la Cantina Vignaioli ha, in cifre, 170 soci, 700 ettari di vigneti, in cui il Morellino di Scansano DOCG costituisce il 20% della produzione della denominazione. I 700 ettari si trovano tra la zona collinare della provincia di Grosseto, i fiumi Ombrone e Albegna, l’intero territorio di Scansano e parte di Compagnatico, Magliano in Toscana, Manciano, Roccalbenga e Semproniano. Il suolo è vario, in gran parte caratterizzato da flysch, rocce sedimentarie, per lo più composte da argilla scagliosa di origine pliocenica, determinando un terreno ricco di pietrisco e in generale di scheletro.

Contesto territoriale maremmano

La Cantina ha intrapreso un percorso nel segno della sostenibilità ambientale attraverso l’adesione al Programma Nazionale per la Valutazione dell’Impronta Ambientale promosso dal Ministero dell’Ambiente, con cui si impegna a ridurre l’impronta di carbonio della coltivazione delle proprie vigne, ottenendo le certificazioni Carbon Footprint nel 2014 e VIVA Sustainable Wine nel 2015. 

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Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano – operatori in vigna

La Cantina partecipa inoltre a diversi progetti sperimentali in collaborazione con le istituzioni, tra cui SOS Wine, in partnership con l’Università della Tuscia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il progetto, cofinanziato dalla Regione Toscana, è volto a implementare l’utilizzo dell’ozono in vigna e in cantina per limitare quello di altre sostanze chimiche e, grazie alle tecnologie Internet of Things, permette di monitorare i vigneti e ottimizzare i trattamenti in vigna andando ad agire solo quando e dove necessario attraverso un sistema di protocolli inviati via newsletter a tutti i soci.

Ciliegiolo e Sangiovese

Il Ciliegiolo secondo alcune fonti è stato portato in Toscana dai pellegrini di ritorno da Santiago di Compostela, nel XIX secolo. Studi più recenti affermano che ha avuto origine in Italia, e potrebbe essere il padre del Sangiovese. Il nome è dovuto al suo colore, simile a quello delle ciliegie quando i frutti sono maturi. Un tempo molto popolare, è stato a lungo utilizzato nei blend assieme al Sangiovese. Recentemente è sempre più spesso vinificato in purezza.

Il Sangiovese è uno dei più importanti vitigni italiani a bacca rossa, il clone che si trova in Maremma è chiamato localmente Morellino. Allevato anche all’estero, ad esempio in California o in Argentina, le sue origini sono molto antiche ed era presumibilmente già noto agli Etruschi – il nome Sangiovese, infatti, probabilmente deriva da Sangue di Giove.

La degustazione 

Vi presentiamo vini ottenuti da queste due varietà, completi delle loro versioni Riserva, tutte etichette destinate al settore Ho. Re. Ca. proposte in una bottiglia diversa da quella delle altre linee

Capoccia Ciliegiolo Maremma Toscana DOC Riserva 2022 

Da prevalenza Ciliegiolo coltivato a un’altitudine variabile tra 100 e 300 metri s.l.m., è vinificato in acciaio, dove dopo la malolattica, matura per 3 mesi e affina per altri 3 in bottiglia. 

Nel calice esordisce rosso rubino luminoso, poi al naso offre piacevoli sentori fruttati tra ciliege e frutti di bosco, uniti a richiami floreali. All’assaggio è dotato di un’ottima struttura, ha tannini equilibrati da una nota fresca, è godibile e ben bilanciato, con un finale di ottima persistenza dai ricordi fruttati.

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Capoccia Ciliegiolo Riserva 2022

Capoccia Rosso Maremma Toscana DOC 2020

Da prevalenza Ciliegiolo, da vigneti a un’altitudine di 150 m s.l.m. Le uve colte a un ottimo stadio di maturazione vedono per la vinificazione dopo la fermentazione e macerazione, una malolattica avviata naturalmente pochi giorni dopo la svinatura. Segue la maturazione: in barrique di rovere francese (40% nuove, 60% di secondo passaggio) per 6 mesi, poi un affinamento in bottiglia per 10 mesi. 

Dopo un rosso rubino, al naso si presenta con un bouquet elegante, complesso e variegato di frutti scuri, fiori e spezie. All’assaggio è snello, morbido con tannini setosi, bilanciati da freschezza, poi è sapido, con a chiudere un finale di ottima persistenza.

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Ciliegiolo Capoccia 2020

Roggiano Morellino di Scansano DOCG 2022

Ottenuto in prevalenza da Sangiovese, da vigneti a un’altitudine tra 100 e 300 metri s.l.m., è vinificato in acciaio, dove dopo la malolattica matura in acciaio per 4 mesi con le fecce fini, poi affina in bottiglia per minimo 3 mesi. 

Dopo un rosso rubino pieno, ricco di materia cromatica, vivacizzato da riflessi purpurei, ha un bouquet olfattivo caratterizzato da carattere e piacevolezza, ampiezza e profondità, con note fruttate, floreali e speziate soffuse a sentori di sottobosco. Al palato ha tannini presenti, ma al tempo stesso eleganti, sottili, bilanciati, assieme alla freschezza, da una rotondità fruttata, ha equilibrio, godibilità, persistenza con un retrogusto di frutta rossa e una lieve speziatura.

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Roggiano Morellino di Scansano 2022

Roggiano Morellino di Scansano DOCG Riserva 2020 

Ottenuto in prevalenza da Sangiovese, da vigneti a un’altitudine a 250 metri s.l.m., è ottenuto da impianti di oltre 25 anni, con una uva selezionata a perfetta maturazione fenolica da vigneti particolarmente vocati. Dopo la malolattica avvenuta naturalmente, matura in barrique di rovere francese da 225 l (20% di primo passaggio, 80% di secondo e terzo) per 12 mesi, poi dopo un breve passaggio in acciaio affina in bottiglia per altri 10. 

Nel calice è di un rosso rubino concentrato poi al naso si presenta con profumi complessi e variegati di frutti scuri, fiori, spezie e sottobosco. All’assaggio ha struttura, finezza, equilibrio, con tannini rotondi e una bella morbidezza, fresco e giustamente sapido, con un finale di ottima persistenza gusto-olfattiva dal retrogusto fruttato, speziato, di sottobosco.

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Roggiano Morellino di Scansano Riserva 2020

 

I vini di questa cantina cooperativa, presieduta da Benedetto Grechi, in carica da oltre trent’anni, con Sergio Bucci direttore generale dal 2010, rappresentano al tempo stesso una perfetta lettura del contesto maremmano, ottime interpretazioni delle due varietà, senza dubbio frutto del progetto di qualità intrapreso da decenni dal team dirigenziale.

 

credit photo @Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano

 

Giovanna Moldenhauer