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Italian Cork sugherificio dal 1991

Italian Cork è un’azienda nell’industria del sughero made in Italy, dalla gestione della materia prima, agli stabilimenti di lavorazione. Sugherificio che nasce da Mauro e Andrea Mele, due fratelli cresciuti in Veneto, ma di origine sarda, che hanno ampliato il lavoro portato avanti dal padre più di cinquant’anni fa. 

Italian Cork è un’azienda famigliare che si occupa dal 1991 della trasformazione del sughero ad uso enologico, ma in realtà la passione per questo mestiere è stata trasmessa dal capostipite Giovanni Mele, il quale nel 1967 fondò un laboratorio di lavorazione del sughero a Bussolengo. 

Il filo conduttore che permane tra Veneto e Sardegna per Mauro e Andrea Mele non è solo legato alle origini ma a scelte di lavorazione ben precise. In Sardegna, nella provincia di Olbia, vi è infatti il Sugherificio Colla&Fresu con il quale loro collaborano primariamente per l’estrazione e le iniziali fasi di lavorazione del sughero. Dopodiché il sughero, una volta sanificato e reso idoneo, viene trasportato nello stabilimento di Bussolengo, dove avvengono i principali passaggi di stoccaggio e controllo qualità antecedenti alla vendita. 

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Tappo monopezzo naturale, Italian Cork

Filosofia aziendale

Qualità, affidabilità e innovazione rappresentano la mission di Italian Cork: distinguersi sul mercato per qualità elevate e fidelizzazione del cliente. 

L’area di lavorazione di su cui opera l’azienda è di circa 15 mila mq la cui produzione annuale si aggira attorno ai 40 milioni di pezzi. La lavorazione del sughero è un processo molto complesso e delicato, si ha a che fare con una materia “viva”, esistente in natura, che viene declinata per vari usi – nel caso specifico di Italian Cork quello enologico. Il ciclo vegetativo della quercia da sughero e quello che concerne il mantenimento in salute di essa, richiedere diverso tempo, cura ed esperienza.

La Sardegna, patria del sughero in Italia, è ricca di sugherete, i boschi dove crescono spontanee le querce da sughero. In questo luogo l’uomo ha il compito di occuparsi delle salubrità delle piante seguendone il ciclo vegetativo. La prima decortica avviene quando la pianta ha circa 25-30 anni di età e le successive avvengono ogni 10 anni quando si forma lo strato di sughero femmina, quello idoneo alla produzione dei tappi.

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Sughereto, Berchidda

Ed è per questo che l’azienda è molto attenta a tutta la gestione della filiera produttiva e al mantenimento di standard elevanti, rispettando l’ambiente esterno ed interno in cui operano. Il loro obiettivo è avere rispetto per l’ambiente a tutto tondo e una delle tante tecnologie introdotte è l’utilizzo di un impianto fotovoltaico, dal luglio del 2014, che permette all’azienda di ridurre del 53% l’utilizzo dell’energia acquistata con il raggiungimento complessivo del 70% di energia autoprodotta. 

I costanti controlli di qualità e l’investimento nella ricerca per la realizzazione di soluzioni ad hoc, ha fatto sì che l’azienda sviluppasse macchinari di loro concezione, ad uso esclusivo, per la lavorazione del sughero. Un plus di notevole rilevanza per quello che concerne la gestione della filiera. 

Dalla materia prima al tappo

Generalmente il processo di lavorazione del sughero prevede diversi step e possiamo definirlo articolato. Il valore aggiunto di Italian Cork è arricchire di minuzie i passaggi fondamentali della gestione di filiera per aumentare il valore intrinseco del produttore realizzato. 

La tracciabilità del sughero lavorato in azienda, avviene sin dal primo istante, successivo  all’estrazione. L’estrazione del sughero viene fatta ogni anno tra maggio e agosto, e una volta terminata, il sughero viene posto a stagionare. Il sughero di recente raccolta rimane affastellato ad essiccare al sole e alle intemperie, in posizione verticale, per circa un anno. 

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Sughero affastellato in stagionatura

I catasti vengono così suddivisi attraverso il primo criterio di selezione visiva: lo spessore della corteccia. La stagionatura in plance verticali garantisce il rilascio delle polveri rosse e la pioggia, percolando verso il terreno, evita residui dannosi nelle cavità del sughero. 

I tre criteri di destinazione del sughero in base al calibro dello spessore possono essere: sughero per tappo naturale (pezzo unico), sughero per tappo da spumante (testina), sughero macina per tappo tecnico o microgranulato (scarto). 

Successivamente alla stagionatura avviene la bollitura, immergendo le fasce in acqua bollente a 90° gradi. Questo passaggio rigonfia e sterilizzata il sughero, rendendolo elastico. Il sughero è una superficie porosa e per tanto durante la fase di bollitura può variare, seppur di poco, il suo volume. Dopodiché si distendono le fasce per la fase successiva di asciugatura e stiratura, una pressatura che rende la superficie del sughero più facile alla lavorazione. 

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Sughero post bollitura, in fase di stiratura e asciugatura

Dopo la stiratura la lavorazione del sughero prende destinazioni differenti in base ai criteri prima citati, calibro e aspetto. L’occhio umano interviene in modo incisivo in queste prime fasi. 

Tappo naturale monopezzo

Prendendo in esame quella che può essere la produzione del tappo monopezzo, considerato di alta gamma, step essenziale per la sua realizzazione è la fustellatura. 

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Fustellatura tappo monopezzo

Essa avviene con macchinari semi – automatici: prima si taglia in sezioni rettangolari il sughero, ne si elimina la corteccia e poi, un operatore, attraverso questo macchinario, ricava i tappi direttamente dalla striscia di sughero. Altro metodo è quello dei quadretti: la realizzazione del monopezzo avviene verosimilmente al precedente ma la striscia di sughero viene tagliata in sezioni cilindriche calibrate attraverso una lama; il parallelepipedo ricavato verrà smussato e rifinito successivamente. 

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Tecnica dei Quadretti

I controlli sulla conformità del monopezzo prevedono due momenti distinti: una prima macchina selezionatrice categorizza i tappi in base alle differenze che percepisce, per esempio di calibro o di superficie. Per poi passare alla selezionatrice ottica, un macchinario ancora più accurato che fotografa ogni lato del tappo e lo raggruppa in base alle differenze che li accomuna, così da selezionare la partita di tappi monopezzo più idonea per lo stoccaggio. I lotti conformi passeranno alla fase di essiccazione. 

Se il tappo supera questa primo ciclo, si sposta dal sugherificio all’azienda che si occupa della rifinitura e confezionamento. Da qui parte un processo delicato di selezione e controllo qualità. Nello specifico avvengono quattro fasi distinte: bonifica, affinamento, contrasto ed essiccazione. 

Durante la bonifica i tappi vengono immersi in una soluzione* e trattati per diminuire eventuali residui di non conformità. Una volta terminato il processo i tappi vengono posti in una stanza apposita dove affineranno per 5/6 mesi cosicché la soluzione penetri bene al loro interno.  

Dopo l’affinamento avviene un altro passaggio in una soluzione a contrasto* per eliminare eventuali residui. La percentuale di TCA (il nemico numero uno dei tappi in enologia) così facendo si abbassa al 2 – 3 per mille. Per finire, i tappi vengono messi in celle ventilate per un’ulteriore essiccazione. 

Dopodiché i tappi monopezzo vengono soffiati per togliere eventuali polveri e destinati a diversi macchinari in base alla gestione del calibro. Tali macchinari categorizzano il peso e destinano eventuali scarti. Per rafforzare la catena di qualità avvengono progressivamente due ulteriori passaggi di classificazione del prodotto in base a difetti estetici e di scrematura unicamente delle teste. Ultimando con eventuale marchiatura a fuoco con logo aziendale. 

Per finire, avviene il lavaggio con il lubrificante (resina di origine naturale*) terminato il quale si stoccano i tappi in sacchi che vengono portati all’ultima fase di essiccazione e stabilizzazione a temperatura controllata (16 -18 ore a 80°). Segue la reidratazione con acqua demineralizzata per 16 ore. Ultimo passaggio in assoluto: ulteriore pulizia dai residui in un cubo rotante – la presenza degli angoli, permette il deposito di eventuali residui. Ecco arrivati al confezionamento! 

Giunti fino a qui vi chiederete degli scarti di lavorazione. Gli scarti di lavorazione, a partire dal sugherificio, vengono macinati, anch’essi con grane diverse, e destinati a tappi tecnici, microgranulati o nella bio edilizia come combustibile. 

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Scarti di lavorazione

Rigore, pulizia e ambizione

Ciò di cui si occupa Italian Cork è una gestione della lavorazione meticolosa che implica tempi prolungati. Una scelta ambiziosa ma che ripaga.

Uno dei punti di forza dell’azienda, sul quale i proprietari hanno investito, è la salubrità della materia prima e la sicurezza ad uso alimentare del sughero da loro prodotto. Questo comporta una complessità maggiore nel processo produttivo, per via di tempi dilazionati e passaggi di controllo qualità continui, ma ricompensa con soddisfazione ambo le parti, loro e il cliente. Azienda certificata FSSC 22000 vers. 5.1 con manuale di sicurezza alimentare e annesso certificato di garanzia e qualità. Inoltre l’azienda possiede un laboratorio interno ma collabora anche con laborati esterni per comparare le analisi e dare maggiori certezze al cliente. 

Quando si parla di qualità, non si intende unicamente l’aspetto finale del tappo, per come lo possiamo vedere noi consumatori, ma comprende tutte le fasi che portano questo prodotto a potersi definire tale. Un tappo visivamente integro, profumato, compatto che abbia superato i criteri di salubrità imposti dal protocollo aziendale. 

É importante far presente quanto la tecnologia coadiuvi perfettamente il lavoro manuale. 

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Macchinari per la gestione del calibro e la tipologia di tappo nelle prime fasi di lavorazione

È altresì importante sottolineare il ruolo cardine dell’essere umano nella lavorazione di questo prodotto meraviglioso che è il sughero. Un tempo la gestione della filiera produttiva era quasi interamente gestita da artigiani. Ma non solo, in azienda oggi l’uomo assume un ruolo fondamentale nella gestione delle foreste da sughero, nel mantenimento dell’equilibrio vegetativo della pianta e nella selezione visiva nei primi step di lavorazione. 

 

* specificatamente formulata da Italian Cork