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La Franciacorta e i suoi produttori storici 

Qualche settimana fa, approfittando della lezione di public speaking prevista dal Master Alma-Ais che sto frequentando ormai da qualche mese, ho avuto l’opportunità di visitare un’interessante azienda in zona Franciacorta, nello specifico Ricci Curbastro.

Accompagnati da Gualberto Ricci Curbastro, rappresentante dell’ultima generazione della famiglia, che ci ha raccontato la loro storia, fatto visitare la tenuta e infine degustare i loro vini.

Una famiglia che ha radici molto antiche, nobile, originari di Lugo di Romagna (Ravenna), che arrivò nell’attuale zona nel XIII secolo, diventando una delle aziende storiche della Lombardia. 

Come curiosità riguardo il loro nome, lo stemma della famiglia è azzurro con una fascia rossa accompagnata in capo da una cometa posta tra due stelle d’oro, e in punta una quercia al naturale terrazzata di verde (e proprio dal latino quercus deriverebbe Curbastro) accostata da due ricci al naturale e affrontati.

Situata a Capriolo, in provincia di Brescia, sorge nell’area collinare immediatamente a sud del lago d’Iseo, possiede 33 ettari di terreni, di cui 29,5 sono vitati secondo i rigorosi indirizzi della moderna viticoltura e del Consorzio Vini Franciacorta cui l’azienda aderisce fin dalla fondazione.

Nel 2017 è diventata la prima in Lombardia ad essere certificata come “Azienda Sostenibile” per lo standard Equalitas, per il loro proposito di seguire una corretta politica ambientale, economica e sociale.

Infatti usa agricoltura biologica, proprio come naturale seguito delle diverse pratiche di riduzione di impatto ambientale, cominciate già negli anni ’90, e come esempi pratici si possono ricordare il non utilizzo assoluto di diserbanti e erbicidi, trattamenti naturali contro peronospora e oidio, e il suolo inerbito per migliorare i lavori sui terreni. 

Tradizioni Antiche, Azienda Moderna 

da sx Gualberto, Filippo e Riccardo Ricci Curbastro ©Ricci Curbastro (2)

Gualberto, Filippo e Riccardo Ricci Curbastro

La cantina è stata costruita su tre livelli, il che permette di sfruttare la gravità nel caricamento delle uve, aiutando così a conservare integri i grappoli e gli acini.

Il terzo livello è quello destinato alle barrique e alle bottiglie, ed è costruito a 15 metri di profondità, il che aiuta a mantenere una temperatura costante e naturale di 15°C necessaria per la maturazione dei vini e la corretta conservazione delle bottiglie. Il tutto preservando intatto il fascino dell’antico sistema di costruire sotto il livello del suolo per vinificare. Come già accennato in precedenza, il suo territorio fa parte di una delle zone vinicole italiane più famose e che più si sono sviluppate negli ultimi decenni.

La Franciacorta il cui nome deriva dal latino “curtes francae”, le comunità dei monaci benedettini cluniacensi che erano esentate nel Medioevo dal pagamento delle tasse in cambio della bonifica e messa a coltura della terra a loro affidata. 

La dicitura addirittura compare per la prima volta negli Annali del Comune di Brescia (Statuta Communis Civitatis Brixiae) dell’anno 1277, quindi possiede origini antichissime.
E da tempi arcaici le viti sono cresciute su queste colline moreniche a sud del Lago d’Iseo, come prova anche il ritrovamento di semi d’uva in insediamenti preistorici locali. 

Le colline, nate migliaia di anni fa dai movimenti dei ghiacciai, sono fatte di ciottoli, limo e sabbia. I suoli sono ricchi di minerali e perfettamente drenati, il che rende ideali per uno sviluppo armonico delle vite e dei grappoli. 

Simbolo in Italia della produzione di vino spumante con il Metodo Classico, ossia della rifermentazione in bottiglia, è stato sempre mantenuto dalle antiche famiglie locali, tra cui i Ricci Curbastro. 

Al principio questi vini erano venduti sul mercato locale o utilizzati per il consumo famigliare, come da tradizione italica. Nel 1967 ricevono la DOC, e Ricci Curbastro fu da subito tra i primi 11 produttori ad aderirvi, mentre nel 1990 nasce il Consorzio che riunisce le aziende.

Una bella curiosità dell’Azienda è che all’interno dei rustici ha sede il Museo Agricolo e del Vino, inaugurato nel luglio 1986, realtà unica in Franciacorta che conserva migliaia di oggetti testimoni del lavoro agricolo d’altri tempi. 

Al termine delle visita Gualberto ci ha offerto la possibilità di degustare alcune delle bottiglie prodotte dall’Azienda.

Sala Viticoltura ed Enologia ©Museo del Vino Ricci Curbastro 2_testo

Sala Viticoltura ed Enologia Museo del Vino Ricci Curbastro

Franciacorta Brut 

Chardonnay 60% , Pinot Bianco 30%, Pinot Nero 10%

Fermentazione a temperatura controllata in vasche d’acciaio, fa seguito, in primavera, il tiraggio con l’inizio di una lenta rifermentazione in bottiglia secondo il metodo Franciacorta. Le bottiglie restano in catasta per almeno 30 mesi (totale dalla vendemmia 38 mesi) garantendo l’inconfondibile bouquet dovuto al contatto e all’autolisi dei lieviti. Dopo la sboccatura, con l’aggiunta di uno sciroppo di dosaggio molto secco (8 g/litro) compie un ulteriore affinamento in cantina di qualche mese. 

Alla vista si presenta di colore giallo paglierino, lucente, con spuma ricca ed abbondante con un fine e persistente perlage. All’olfatto leggermente floreale, elegante, di grande intensità, buone note di lievito e pane appena sfornato.In bocca è strutturato ma morbido e cremoso pur nel suo gusto secco, note fruttate, finale lungo e bilanciato.

Franciacorta Brut Satèn

Chardonnay 100%, vinificate in carati di rovere

Viene sottoposto a fermentazione in carati di rovere, seguito in primavera dal tiraggio con l’inizio della rifermentazione in bottiglia. Queste poi restano in catasta per almeno 40 mesi (totale dalla vendemmia 48 mesi) garantendo l’inconfondibile bouquet dovuto al contatto e all’autolisi dei lieviti. Dopo la sboccatura, e l’aggiunta dello sciroppo (7 g/litro), compie un ulteriore affinamento in cantina di qualche mese.

Nel bicchiere si mostra con un giallo paglierino, chiaro e lucente. Al naso c’è un’ottima presenza di note fruttate mature, fitte e dense, a cui si aggiungono aromi speziati e lieviti che ricordano note biscottate e mandorlate. All’assaggio grande eleganza, presenta al gusto le stesse sensazioni olfattive sorrette da corpo e struttura, vivacizzate da una lieve acidità.

Franciacorta Brut Satèn Brut Museum Release

Chardonnay 100%

La maturazione avviene in catasta sui lieviti per almeno 90 mesi (otto anni dalla vendemmia).
Di colore paglierino, lucente, al naso si percepiscono profumi di cedro, ananas, biancospino e sentori di uva spina e crosta di pane. In bocca l’assaggio è fresco e sfizioso, fruttato e amabilmente sapido, con profumi di vaniglia, erbe officinali e sambuco.

Una piccola divagazione sul termine Satèn: il significato va ricercato nell’assonanza con i termini satin e seta, ad indicare il carattere vellutato, morbido, setoso e carico di armonia del vino stesso. Il Franciacorta Satèn è diventato una designazione esclusiva, e marchio registrato Franciacorta dal 1996.

Fondamentale ricordare che per la sua produzione si possono utilizzare esclusivamente vitigni a bacca bianca: la varietà di uvaggio usata prevalentemente è lo Chardonnay, mentre il Pinot Bianco può concorrere fino ad un massimo del 50%.

A riguardo della sua degustazione, abbiamo avuto la possibilità di assaggiare bottiglie di diverse annate, e soprattutto di diversa sboccatura, potendo così notare le differenze di evoluzione e avere la conferma di come anche questo tipo di vini possa invecchiare benissimo. 

Vigna Santella del Grom, Curtefranca Rosso Doc

Cabernet Franc 30%, Carmenère 12%, Cabernet Sauvignon 20%, Merlot 28%, Barbera 10%
Vigna Santella del Gröm si trova nel comune di Adro

La macerazione viene fatta a freddo per circa 4 giorni, seguita da un’ulteriore fermentazione a temperatura controllata in grandi tini in acciaio aperti. Di seguito avviene un affinamento di almeno 18 mesi di maturazione in carati di rovere prima dell’imbottigliamento e successivo affinamento di un altro anno. Invecchiamento, secondo l’annata, che arriva fino a 6/7 anni dalla vendemmia.

Alla vista è di un colore rosso rubino cupo, limpido, consistente. Intenso, di estrema finezza ed armonia, con sfumature di legno e frutta matura, così si presenta all’olfatto. Mentre in bocca è continuo, di carattere, ampio e setoso per la presenza del Cabernet; inoltre mostra finezza e persistenza, acidità sentita ma ben combinata con la morbidezza.

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Degustazione Franciacorta Ricci Curbastro

 

credit photo: Ricci Curbastro

Alfonso Mollo