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Natale e Mosnel Franciacorta

Per festeggiare il Natale abbiamo scelto questa Riserva 2009, dall’importante affinamento, creata come le riedizioni per sfidare il tempo. Sarà un degno abbinamento con diversi antipasti oppure preparazioni di pesce, dalle ricette elaborate come vuole la tradizione delle festività, a pranzi e cene da trascorrere con i propri cari

La storia di questo marchio è iniziata nel 1836 quando la famiglia Barboglio, dopo avere ereditato a Camignone una tenuta agricola, fa sin da allora della produzione di vino la sua attività principale. Oltre ai campi questa famiglia diventa proprietaria anche di una villa seicentesca, costruita al confine fra la campagna e il piccolo centro abitato, ancora oggi suo centro operativo e simbolico. I passaggi più recenti iniziano però nel 1954 quando Emanuela Barboglio, allora diciottenne, decide che è tempo di trasformare la tenuta di campagna in una azienda vitivinicola moderna. Sono dell’inizio degli anni ‘60 i primi esperimenti di vini, realizzati con Metodo Martinotti, allora chiamato Pinot di Franciacorta.

Le successive tappe che vedono Emanuela compartecipe sono del 1967, anno in cui nasce il Disciplinare di Produzione del Franciacorta, poi nel 1976 il cambio di nome della sua cantina in Il Mosnel (accorciato, senza l’articolo Il, negli ultimi tempi), per poi iniziare nel 1979 a produrre vini con il Metodo Classico classificandoli come DOC. Il nome scelto in sostituzione del cognome deriva dall’omonimo termine in dialetto bresciano, dal significato di “pietraia”. E sono proprio le pietre, segno distintivo degli attuali 41 ettari attorno alla cantina di Camignone, a donare ai suoi vini nerbo, spessore, eleganza e longevità. 

La famiglia Mosnel: Emanuela, Giulio e Lucia

Ritornando alla presentazione Emanuela diventa, nel 1990, socio fondatore del Consorzio Franciacorta, collaborando attivamente alla stesura del disciplinare. Questo Consorzio ottiene nel 1995, primo in Italia per il metodo della rifermentazione in bottiglia, il riconoscimento della DOCG per la produzione di vini con il Metodo Classico.

A riguardo dopo una produzione negli anni ’80 suddivisa, al 50%, sui due Metodi, Emanuela in quell’anno rinuncia pubblicamente al Martinotti, passando la produzione interamente al Classico. Oltre a essere ancora oggi riconosciuta come la madre del Franciacorta, Emanuela, fino alla sua scomparsa avvenuta nel 2007, è stata protagonista di tutte le tappe evolutive del territorio. 

Oggi l’azienda è condotta dai due figli Giulio che segue la parte tecnica e Lucia, entrambi Barzanò di cognome, invece quella del marketing e delle relazioni esterne. 

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Giulio e Lucia Barzanò

Riteniamo importante precisare che il termine Franciacorta, anche grazie al lavoro di Emanuela, indica non solo un territorio, ma anche un prodotto con una chiara identità, un’ambizione qualitativa capace di competere a livello internazionale. 

Tra il disciplinare e la Riserva 

Il disciplinare di produzione del Franciacorta Docg, infatti, è stato più volte ripreso negli anni per renderlo più severo, con un processo di produzione molto rigido e una permanenza minima sui lieviti in bottiglia molto più lunga di qualsiasi altro prodotto analogo al mondo. 

Dopo questi preamboli torniamo a presentare la Riserva Pas Dosé 2009, ottenuto principalmente dalle migliori uve di Chardonnay, con una percentuale che supera decisamente la metà in questa cuvée, poi da Pinot Nero e in ultimo da Pinot Bianco. 

Mosnel è infatti tra le poche cantine franciacortine ad avere, nei suoi vigneti, ben 7 ettari di Pinot Bianco. Questo perché entrambi i fratelli ritengono che, nonostante sia un vitigno difficile da gestire in vigna, sia altrettanto importante per l’eleganza che è in grado di conferire ai vini. 

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Vigneto e Villa Mosnel

Dopo la vendemmia manuale in casse, avvenuta durante la seconda decade dell’agosto 2009, una resa di 55 ettolitri per ettaro, in cantina, durante la vinificazione in bianco, avviene nella pressa pneumatica la separazione della I e II spremitura. Dopo 12 ore di decantazione sono stati inoculati i lieviti selezionati per la fermentazione, dove il Pinot Bianco viene vinificato in acciaio, mentre Chardonnay e Pinot Nero sono destinati a piccole botti di rovere francese. Successivamente alla fermentazione viene parzialmente svolta la malolattica, prima del tiraggio e della successiva presa di spuma, con l’aggiunta dello sciroppo di tiraggio, avvenuta nel mese di marzo del 2010.

Passati circa 144 mesi, ben 12 anni, nei locali delle seicentesche cantine, è stata fatta la sboccatura nel mese di marzo del 2022. Dopo avere ricevuto il tappo a fungo e la gabbietta, sono stati necessari ulteriori mesi di affinamento prima dell’uscita di questa Riserva 2009. 

Franciacorta Docg Riserva Pas Dosé 2009

Questo Franciacorta esordisce nel calice di un colore giallo oro intenso, brillante, con un perlage decisamente fine e persistente. Il naso intenso e sfaccettato ha note di brioche al miele, di biscotto al malto, seguiti da scorza di agrumi, tra cui cedro, mele gialle in composta, seguiti dal fiore della camomilla, per poi virare su sentori più evoluti da zenzero a pan di spezie. All’assaggio ha una notevole concentrazione, una decisa freschezza sostenuta da sapidità, un sorso cremoso, un grande equilibrio. Il suo assaggio lascia una sensazione di bilanciamento tra complessità e agilità, con una lunga persistenza, dal retrogusto giocato su brioche al miele e zenzero.

“Siamo profondamente convinti – ci racconta Lucia Barzanò, prima di lasciarci – che le cose belle abbiano il passo lento. Chi sa aspettare saprà cogliere i frutti migliori, come lo questa nostra Riserva 2009, un progetto di cui siamo fieri e in cui abbiamo investito il nostro sapere. Le nostre Riserve, così come le Riedizioni tra cui l’EBB, etichetta dedicata a nostra madre, la sua Riedizione 2023 Extra Brut 2007 pluripremiata. Sono tutti vini che superano la prova del tempo a pieni voti, dove il trascorrere dei mesi e degli anni, rivela un sorso unico e sorprendente che esprime pienamente ciò che ci contraddistingue da sempre”.

credit photo: Mosnel Winery

Giovanna Moldenhauer