bertinga_evidenza

Tempo di Lettura: 4 minuti

Gaiole in Chianti parla del merlot di Bertinga 

Bertinga ha scelto di presentare la sua collezione delle prime tre annate di Volta, merlot in purezza da singola vigna, presso il Mandarin Garden di Milano. Sono proposte con due bottiglie dal 2015 al 2016, al 2019, in una cassetta a tiratura limitatissima. Noi abbiamo avuto la possibilità di degustarle in abbinamento al piatto che lo chef Antonio Giuda ha abbinato in modo eccelso. Alla presentazione di questa realtà giovane e al tempo stesso in grande spolvero, del suo team internazionale, segue la nostra recensione delle tre annate. 

Avevamo già incontrato Bertinga e Luca Vitiello, suo direttore commerciale, alla fine del mese di settembre 2023 durante un viaggio in Toscana. Descrivere Bertinga, nome dell’omonima località di Gaiole in Chianti, è apparentemente semplice come contare sulle dita di una mano: rappresenta un territorio vocato alla produzione di grandi vini, coltiva e vinifica solo due vitigni che lì hanno trovato il loro habitat, possiede tre vigneti, realizza quattro vini IGT Toscana disegnati col compasso a cui si aggiunge La Porta di Vertine, un Chianti Classico DOCG, come omaggio al territorio dove è sita la cantina.

La zona di Gaiole in Chianti si trova nella parte centro-orientale della denominazione, dove le colline sfiorano gli 800 metri s.l.m. e i suoli sono famosi per l’Alberese, la caratteristica composizione calcarea, tanto preziosa per le viti. In quest’area infatti nascono da secoli grandi etichette e gli appassionati possono trovare qui rossi dalla personalità unica. 

Filosofia aziendale

Bertinga è stata fondata da Maxim Kashirin e Anatoly Korneev nel 2015, con l’acquisizione di circa 17 ettari, suddivisi in tre località. I tre appezzamenti Bertinga, appunto, Vertine e Adine – la cui vocazione alla vite è testimoniata sin dal Medioevo – sono diversi per suoli e orientamento ma sono legati da una spiccata altitudine e una decisa pendenza dei filari. 

I vigneti sono a oggi in fase di conversione alla viticoltura biologica e sono coccolati 12 mesi all’anno da un team capitanato dal direttore tecnico Elisa Ascani, dall’agronomo David Picci. L’azienda si avvale anche della preziosa consulenza del winemaker Stéphane Derenoncourt, affiancato da Romain Bocchio. 

“Il nostro obiettivo è l’equilibrio della pianta e per ottenerlo mettiamo in campo tutte le possibili accortezze” spiega Elisa Ascani. “Grazie al monitoraggio costante dei vigneti, ogni attività viene mirata sulla singola parcella”. 

Anche potature e cimature sono personalizzate sulle reali necessità della pianta e sempre nell’ottica di non creare stress alla vite. Tutti i filari sono inerbiti e seminati in file alternate con miscugli biologici ma ad ogni microzona corrispondono un mix di colture differenti. 

“A seconda delle necessità delle piante e della conformazione del suolo – spiega David Picci – variano le percentuali di leguminose (col loro apporto di azoto) o di graminacee che invece favoriscono l’arieggiatura del terreno grazie alle loro forti radici”.

Su tutti si percepisce la filosofia della proprietà che con mano ferma, da direttore d’orchestra, orienta l’intero approccio al vigneto e soprattutto quella ricerca delle maturazioni ideali che, a Bertinga, vuol dire cogliere l’attimo in ogni parcella. La raccolta avviene ovviamente a mano e i grappoli vengono deposti delicatamente in cassette da 10 kg per essere velocemente trasportati in cantina. 

La verticale di Volta

Volta di Bertinga Toscana Igt 2015 

Ottenuto da una piccola parcella dell’omonimo vigneto, la n. 10, la più alta, l’unica rivolta a nord e, nei suoli, quella con la più alta percentuale di argilla e un basso ph. La raccolta delle uve, è avvenuta a mano in cassette da 10Kg ed i grappoli sono stati selezionati a mano su tavolo di cernita. La fermentazione si è svolta in tini di acciaio. L’affinamento ha avuto luogo in barriques di rovere francese, di cui il 30% nuove, per una durata di circa 18 mesi, seguita da 6 anni in bottiglia prima della commercializzazione. 

Nel calice è di un rosso rubino di bella lucentezza. Il naso complesso esordisce con frutta nera piccola, mirtillo, spezie, chiodo di garofano, ginepro, tabacco, cannella, con a chiudere una sensazione di mentolo. All’assaggio ha struttura, tannini setosi, equilibrati da freschezza, è intenso, elegante, molto persistente con un retrogusto giocato su ginepro e mentolo.

 

Bertinga_testo_merlot_Volta_di_Bertinga

Volta, Bertinga

Volta di Bertinga Toscana Igt 2016 

Frutto di un’annata iconica, con un procedimento in cantina identico, esordisce con un colore rosso porpora più denso del precedente. Il naso è giocato sulle more selvatiche, amarene, sfuma su agrumi esotici, poi ha spezie, chiodo di garofano, ginepro, liquirizia, con a chiudere una sensazione di mentolo. Al palato ha struttura, tannini presenti, equilibrati da freschezza, poi è sapido, elegante, intenso, è decisamente persistente con nel retrogusto note che spaziano dalla liquirizia al ginepro, per chiudere poi mentolato.

Volta di Bertinga Toscana Igt 2019 

Il clima inizialmente rigido e umido si è risolto con un’estate regolare e un settembre con bel tempo. Anche qui il procedimento in cantina è identico. Dopo un colore rubino come quello del millesimo 2015, al naso ha profumi di frutti neri maturi, seguiti da note di erbe aromatiche, di frutta scura piccola, un tocco floreale di violetta, di spezie. In bocca ha già un ottimo equilibrio, struttura, un tannino setoso, eqilibrato da freschezza, per poi chiudere lungo, con un finale di liquirizia, un accenno mentolato.

 

Abbinamento_testo_bertinga_merlot_Volta

Lo chef Antonio Guida ha proposto un “Filetto di manzo con frico, zucca e spinacini.

 

credit photo: Bertinga 

Giovanna Moldenhauer