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Rinascimento dell’Etna 

Andrea Franchetti, conosciuto per il successo di Tenuta di Trinoro in Toscana, nell’anno 2000 decide di raggiungere una nuova meta, l’Etna, contribuendo alla rinascita di un vitigno autoctono, il nerello mascalese.

Ci troviamo sul versante nord dell’Etna più precisamente nel comune soprastante il paese di Passopisciaro, Castiglione di Sicilia. Qui viti, dall’eta tra i 70 e i 100 anni, si estendono su 26 ettari lungo ripide terrazze ad un’altitudine di 1000 m.

Si parla di viticoltura di montagna, “vulcanica” e di un terreno su cui radicano le viti, ricco di minerali e composto dagli strati di lava delle eruzioni vulcaniche che si sono susseguite. Una sovrapposizione temporale che si assapora anche nel calice.

È un vantaggio fare il vino in questo posto che tradisce la comune meteorologia e vive racchiuso nella stranezza climatica, è un posto vergine e deserto dove regnano immagini potenti che vengono fuori da forze senza nome. – Andrea Franchetti

A Passopisciaro vengono prodotti nove vini differenti, di cui sei da uve nerello mascalese

Il Passorosso è un vino iridescente, il “pinot nero dell’Etna”, assemblato da uve provenienti da diversi vigneti di nerello. 

Unitamente a Passorosso, allo scopo di sottolineare l’unicità di questo luogo, il nerello mascalese viene prodotto in cinque declinazioni differenti. Per evidenziare le profonde diversità di terroir, microclima e composizione minerale tra i diversi appezzamenti, in azienda vengono imbottigliati cinque Cru corrispondenti alle Contrade (antiche proprietà feudali) su cui è posto il vigneto. Le Contrade più alte giacciono su terreni più ghiaiosi, mentre quelle più basse poggiano su terreni più fini e profondi composti da colate laviche più antiche. 

I vini delle Contrade sono: Chiappemacine, Porcaria, Guardiola, Sciaranuova e Rampante.

azienda passopisciaro

Azienda Passopisciaro

Qualche informazione sull’annata 2015

Un’annata florida per le viti che dopo un inverno piovoso hanno assistito ad un’estate molto calda. Antecedentemente alla raccolta, avvenuta tra il 12 e il 27 di ottobre, degli episodi piovosi hanno intaccato la struttura dell’acino causando l’insorgenza di muffe, quindi sì è dovuto intervenire in vigna con una ferrea pulizia.

Abbiamo iniziato a vendemmiare le vigne più basse, dove la maturazione era più avanzata. Potevamo aspettare di più per le viti ad alta quota per spingere ancora di più la maturazione grazie all’altitudine, al freddo, ai grappoli più scarsi, e tanto propoli per tenerli sani. I vini di nerello sono buoni, vini di varietà, minerali e salati.

Passorosso Etna Rosso Doc 2015

Nerello mascalese in purezza vinificato 15 giorni in vasche d’acciaio, fermentazione malolattica in botti grandi di rovere e affinamento di 18 mesi.

Il Passorosso – fino a poco fa chiamato Passopisciaro – deriva da uve di nerello mascalese provenienti da diversi vigneti situati a quote differenti, sul versante nord dell’Etna. Passorosso unisce l’identità di molteplici luoghi in un’unica essenza.

Dal colore rosso rubino luminoso, si presenza nel calice vivace. Al naso il primo impatto è fine, elegante e denota una buona freschezza che si auspica di ritrovare al gusto. Impatto fruttato notevole, frutto rosso croccante, frutta secca, fogliame. Sul finire sentori di frutto più maturo, si uniscono a note sulfuree che ricordano la cenere. Note mentolate si ritrovano nella sensazione retro olfattiva. La bocca è fresca, sapida, pulita! Una spiccata acidità al gusto prevarica sul tannino che si insinua timidamente al sorso donando sull’allungo una buona struttura. Accattivante, una fresca eleganza che chiude in modo serico.

 

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etichetta Passorosso Etna Rosso Doc 2015

credit photo paesaggio Azienda Franchetti